Fare sport in aree inquinate riduce i benefici per la salute cerebrale

Roma 28 dicembre 2021 (AgOnb) – Fare sport fa bene, su questo non c’è dubbio. Ma svolgere attività fisica – anche particolarmente intensa – in zone dove è maggiore l’inquinamento atmosferico può portare ad un calo dei benefici per la salute cerebrale rispetto a chi fa movimento in aree senza smog. Lo si evince da una ricerca condotta dagli studiosi dell’Università dell’Arizona a Tucson, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Neurology”. Melissa Furlong, prima firmataria dello studio, ha spiegato che “l’esercizio fisico fatto energicamente può aumentare l’esposizione all’inquinamento atmosferico e studi precedenti hanno già mostrato effetti negativi dell’inquinamento sul cervello”. Nel loro lavoro, ha sottolineato la prof. dell’ateneo di Tucson, gli esperti sono stati infatti in grado di dimostrare che “l’attività fisica è associata a migliori marcatori della salute del cervello nelle aree con un minor inquinamento atmosferico”. Questo è vero al punto che “alcuni effetti benefici sono essenzialmente scomparsi” in presenza di “attività fisiche” svolte “nelle aree con i più alti livelli di inquinamento atmosferico”. “Questo non vuol dire – ha però precisato la ricercatrice – che le persone dovrebbero evitare di fare sport” poiché “l’effetto dell’inquinamento atmosferico sulla salute del cervello è stato modesto”. Nello specifico la ricerca ha consentito di sottolineare come un’attività fisica intensa ed energica sia capace di ridurre l’iperintensità della sostanza bianca nelle aree a basso inquinamento, ma questi benefici non sono stati riscontrati tra quelli nelle aree ad alto inquinamento atmosferico. Per quanto gli esperti abbiano ammesso che siano necessari ulteriori approfondimenti, nel caso in cui gli esiti della ricerca dovessero essere replicati, “le politiche pubbliche potrebbero essere utilizzate per affrontare la questione dell’esposizione delle persone all’inquinamento atmosferico durante l’esercizio fisico”. Ad esempio, ha concluso la prof. Furlong, “poiché una quantità significativa di inquinamento atmosferico deriva dal traffico, la promozione della corsa o della bicicletta lungo percorsi lontani dal traffico intenso può essere più vantaggiosa”. (AgOnb) Des 13:00