Anche il cuore “va a dormire”

Roma, 21 ottobre 2021 (AgOnb) – Secondo uno studio pubblicato su Nature Communications, i ritmi circadiani nelle cellule cardiache contribuiscono a regolare le funzioni del cuore nell’arco della giornata, spiegando il perché chi lavora in turnazione tende ad essere più vulnerabile ai problemi di cuore. Gli scienziati del Medical Research Council Laboratory of Molecular Biology di Cambridge hanno isolato delle cellule del tessuto cardiaco da un modello murino. Si è scoperto che queste regolano i ritmi circadiani attraverso i cambiamenti quotidiani dei livelli di ioni, sodio e potassio all’interno della cellula. Variazioni che arrivano fino al 30% nell’arco della giornata e consentono l’impulso elettrico che provoca la contrazione e guida il battito cardiaco. Comprendere come le alterazioni nei livelli di ioni influenzino la funzione cardiaca durante il giorno, sottolineano gli scienziati, può rappresentare la base per capire le motivazioni legate alle maggiori difficoltà cardiache per chi lavora in turni. “Il modo in cui la funzione cardiaca cambia durante la giornata è molto più complesso di quanto si ritenesse in precedenza – afferma O’Neill, tra gli autori dello studio –. Il nostro lavoro apre la strada a una serie di studi volti a indagare meglio queste dinamiche, con l’obiettivo di sviluppare trattamenti più efficaci per la prevenzione di condizioni cardiovascolari, come la somministrazione di farmaci in un determinato momento della giornata”. “Questi risultati – commenta Alessandra Stangherlin, collega e coautrice con O’Neill – suggeriscono che gli stili di vita che si oppongono al nostro orologio interno naturale possono portare a uno sfasamento dei ritmi circadiani delle cellule cardiache. Molti problemi di cuore potenzialmente letali si verificano in momenti specifici della giornata e più spesso nei turnisti, il nostro lavoro potrebbe contribuire a comprendere le ragioni di questi eventi”. (AgOnb) Mmo 10:00