La superficie boschiva italiana è aumentata di 587mila ettari

Roma, 30 settembre 2021 (Agonb) – L’Italia è sempre più verde, boschi e foreste avanzano inarrestabili e si impossessano delle campagne abbandonate.

Questo è quello che emerge dall’ultimo Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi forestali di Carbonio, la superfice boschiva nazionale è aumentata in 10 anni di circa 587.000 ettari per complessivi 11 milioni di ettari. E’ una marcia inarrestabile.  Aumenta la loro superficie e biomassa, e con esse la capacità di assorbire anidride carbonica. L’attività di monitoraggio degli ecosistemi forestali si inserisce coerentemente ed efficacemente nella realizzazione degli obiettivi strategici individuati dall’Unione Europea nell’ambito del “Green Deal”, che mira al raggiungimento della neutralità delle emissioni inquinanti entro il 2050.

Le foreste svolgono un ruolo essenziale nel garantire gli equilibri naturali e ambientali globali e, contemporaneamente, nel contribuire al soddisfacimento dei bisogni del genere umano: affinché le foreste “contino” nelle scelte e nelle strategie politiche ed economiche del Paese, bisogna prima di tutto “contare” le foreste.

I dati sono stati messi a punto da un gruppo di lavoro formato da Istat, Crea, Carabinieri Forestali e Susef coordinati dalla Direzione Generale Foreste del Ministero delle Politiche Agricole. È evidente l’importanza strategica delle foreste nel contribuire al benessere dell’ambiente e della Società.

Il trend è per il lungo periodo perché negli ultimi anni le foreste italiane hanno continuato ad espandersi incuranti dell’espansione delle aree urbane, boschi e foreste continuano la loro progressione, sfruttando l’abbandono delle zone montane e dei terreni agricoli. Un fenomeno esploso negli anni del Miracolo Italiano – quando un popolo ancora nella maggior parte contadino emigrava verso le città e le fabbriche.

La sottrazione dall’atmosfera e l’immagazzinamento dei gas ad effetto serra, in particolare del diossido di carbonio o anidride carbonica, è una delle funzioni più importanti di recente riconosciute alle foreste che, così, contribuiscono a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e a regolare il clima. Infatti, le foreste, come tutto il regno vegetale, rappresentano un ponte insostituibile tra il mondo inorganico e quello degli esseri viventi e una formidabile macchina biologica che cattura carbonio dall’atmosfera, lo immagazzina nelle sue fibre e lo tiene bloccato per tempi anche molto lunghi: un metro cubo di legno secco contiene circa 260 kg di carbonio, pari a circa la metà del suo peso.

Certamente il controllo della consistenza e il loro stato di salute sarà rilevante per il futuro del nostro pianeta. (Agonb) Matteo Piccirilli 9:00