Colonscopia e l’Intelligenza artificiale

Roma, 29 luglio 2021 (AgOnb) – La Colonscopia è un esame medico di ambito gastroenterologico che permette una visione interna del colon del paziente. È un esame molto importante e richiesto, utilizzato per la diagnosi di tutte le malattie e le problematiche del colon quali: Diverticolosi e diverticoliti; Tumore del colon retto, Presenza di polipi intestinali, Infiammazioni in genere e Ulcere.

E’ stato fatto uno studio su centinaia di pazienti in cui l’esame tradizionale aiutato da un algoritmo dedicato ha identificato con precisione la problematica con una percentuale maggiore.

Lo ha verificato lo studio del prof. Repici, Direttore del Dipartimento di Gastroenterologia dell’Isituto Humanitas di Milano unitamente al Regina Margherita di Roma e Valduce di Como. Lo studio è stato pubblicato su Gastroenterology.

Il dispositivo aiuta il medico ad identificare quello che potrebbero sfuggire all’occhio umano.

Lo studio è stato fatto su circa 700 paziente di età compresa tra i 40 e gli 80 anni. Sono stati sottoposti ad una colonscopia per lo screening del cancro al colon-rettale.

La colonscopia è stata fatta sia con il sistema tradizionale che con l’utilizzazione dell’intelligenza artificiale.

Il risultato?

L’intelligenza artificiale è stata in grado di identificare adenomi o carcinomi con un precisione diagnostica molto più alta di quella tradizionale.

Come funziona?

Sistema tradizionale

L’esame viene eseguito tramite una specifica sonda endoscopica a fibre ottiche, chiamata Colonscopio, collegata ad un sistema di elaborazione che permette all’operatore una visione nitida e ad alta definizione del contenuto del colon. La sonda è dotata di sistemi che permettono l’introduzione di liquidi o gas necessari (es.insufflazione di aria) per garantire una corretta visione dell’interno del colon, oltre che l’inserimento di piccole pinze chirurgiche.

Il nuovo sistema

Il nuovo sistema, sviluppato da un team di ricercatori italiani di un’azienda del ramo, combina l’endoscopio con un algoritmo. Durante l’esame il sistema genera dei marker – simili a quadrati verdi – accompagnati da un breve suono a basso volume e li inserisce sulle immagini provenienti dalla telecamera dell’endoscopio quando identifica una potenziale lesione. Questi «alert» indicano al medico che potrebbe essere necessaria un’ulteriore valutazione.

Ovviamente non si sostituisce lo specialista che rimane la parte fondamentale della valutazione diagnostica. Sarà il medico che dovrà decidere se la lesione è sospetta o no. (AgOnb) Matteo Piccirilli 9:00