Il primo tessuto epatico umano in 3D

Roma, 23 giugno 2021 (AgOnb) – La Vascular Tissue Challenge, sfida lanciata nel 2016 dalla NASA con l’obiettivo di costruire tessuti di organi umani in laboratorio per curare gli astronauti in missione, ha visto ben 2 team vincitori, entrambi dell’Istituto di medicina rigenerativa del Wake Forest: «Non eravamo sicuri ci sarebbe stato un finalista», ha dichiarato la NASA. Winston e WFIRM si sono aggiudicati I° e II° posto, riproducendo con metodologie diverse, un tessuto epatico biologicamente vivo. Questa scoperta avrà effetti rivoluzionari non solo in ambito spaziale ma permetterà di stampare organi in 3D per chi è in attesa di trapianto. Il progetto dei vincitori della Wake Forest consiste in un tessuto a forma di cubo che utilizza cellule vive in grado di funzionare per 30 gg in laboratorio, creando stampi simili a gel con “camere” per aiutare le cellule a formarsi nei tessuti. Il team Winston riceverà un premio di 300.000 $ e potrà sviluppare la ricerca a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Lynn Harper, organizzatore della sfida ha dichiarato: «Il valore di un tessuto artificiale dipende interamente da quanto bene è in grado di imitare i processi del corpo umano. I requisiti variano da organo a organo, rendendo il compito estremamente impegnativo e complesso. I risultati che emergono da questa sfida sono importanti e rappresentano un punto di riferimento sul quale costruire nuove informazioni sulle reazioni degli organi in condizioni di microgravità e ridurne al minimo di danni alle cellule nello spazio» ha concluso Harper. (AgOnb) Mmo 10:00