Ozono e inquinamento, Snpambiente traccia il primo bilancio a fine estate 2020

L’ozono è l’inquinante critico nel periodo estivo, quando si forma in concentrazioni maggiori a causa di reazioni chimiche che coinvolgono diversi inquinanti (in particolare gli ossidi di azoto, emessi in larga parte dagli scarichi dei veicoli e prodotti in qualsiasi combustione, e i composti organici volatili che hanno anche un’origine naturale) favorite dall’intensa radiazione solare tipica delle giornate estive.

La presenza di elevati livelli di ozono, a causa del suo alto potere ossidante, danneggia la salute umana, ma anche quella degli animali e delle piante (ne influenza la fotosintesi e la crescita con danni alla vegetazione ed ai raccolti) e deteriora i materiali (danni al patrimonio storico-artistico).

Così come avviene per gli altri inquinanti atmosferici, il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, attraverso le reti di monitoraggio della qualità dell’aria gestite dalle agenzie ambientali delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano, rilevano questo inquinante anche per segnalare il superamento dei livelli di “informazione” e “allarme” previsti dalla normativa, a tutela dei soggetti più sensibili  (bambini, anziani, donne in gravidanza, persone affette da patologie cardio-respiratorie) e della popolazione in generale. Quando ci sono giornate con elevati livelli di ozono, le persone devono evitare prolungate esposizioni all’aperto e ridurre al minimo attività fisiche affaticanti (passeggiate in bicicletta, attività sportive, ecc.) in particolare nelle ore più calde.

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