È emerso un ceppo virale SARS-CoV-2 con una delezione in nsp1

Articolo pubblicato su “Journal of Translational Medicine”

di Francesca Benedetti 1,2, Greg A. Snyder 1,3, Marta Giovanetti 4, Silvia Angeletti 5, Robert C. Gallo 1,6,7, Massimo Ciccozzi 5 and Davide Zella 1,2,8

1 Institute of Human Virology, School of Medicine, University of Maryland, Baltimore, USA.
2 Department of Biochemistry and Molecular Biology.
3 Department of Microbiology and Immunology.
4 Flavivirus Laboratory, Oswaldo Cruz Institute, Oswaldo Cruz Foundation, Rio de Janeiro, Brazil.
5 Medical Statistic and Molecular Epidemiology Unit, University of Biomedical Campus, Rome, Italy.
6 Department of Medicine.
7 Co-Founder and International Scientific Advisor of the Global Virus Network.
8 Member, Global Virus Network

 

La nuova sindrome respiratoria acuta grave Coronavirus-2 (SARS-CoV-2), rilevata per la prima volta a Wuhan (Cina) nel dicembre del 2019, è responsabile dell’attuale pandemia globale. L’analisi filogenetica ha rivelato che è simile ad altri betacoronavirus, come SARS-CoV e alla sindrome respiratoria mediorientale, MERS-CoV. Il suo genoma è lungo ∼30 kb e contiene due grandi poliproteine ​​sovrapposte, ORF1a e ORF1ab che codificano per diverse proteine ​​strutturali e non. La proteina non strutturale 1 (nsp1) è probabilmente il più importante determinante patogeno e studi precedenti su SARS-CoV indicano che è coinvolta sia nella replicazione virale che nell’ostacolare la risposta innata del sistema immunitario. Esperimenti dettagliati di mutagenesi sito-specifica e studi di ricostituzione in vitro hanno determinato che i meccanismi d’azione sono mediati da

  • la presenza di residui amminoacidici specifici di nsp1 e
  • l’interazione tra la proteina e la piccola unità ribosomiale dell’ospite.

Infatti, la sostituzione di alcuni amminoacidi ha comportato una riduzione dei suoi effetti negativi.

Metodi: Un totale di 17928 sequenze genomiche sono state ottenute dal database GISAID (da dicembre 2019 a luglio 2020) da pazienti infetti da SARS-CoV-2 provenienti da diverse aree del mondo. L’allineamento dei genomi è stato eseguito utilizzando MAFFT (REFF) e le regioni genomiche nsp1 sono state identificate utilizzando BioEdit e verificate utilizzando BLAST. La proteina Nsp1 di SARS-CoV-2 con e senza delezione è stata successivamente modellata utilizzando I-TASSER.

Risultati: abbiamo identificato sequenze genomiche di SARS-CoV-2, provenienti da diversi Paesi, portatrici di una delezione precedentemente sconosciuta di 9 nucleotidi in posizione 686-694, corrispondente alla posizione AA 241-243 (KSF). Questa cancellazione è stata riscontrata in diverse aree geografiche. Il modello di previsione strutturale suggerisce un effetto sulla struttura della coda C-terminale.

Conclusioni: l’analisi modellistica di una delezione recentemente identificata di 3 aminoacidi (KSF) di SARS-CoV-2 nsp1 suggerisce che questa delezione potrebbe influenzare la struttura della regione C-terminale della proteina, importante per la regolazione della replicazione virale e dell’effetto negativo sull’espressione genica dell’ospite. Inoltre, la sostituzione dei due amminoacidi (KS) da nsp1 di SARS-CoV è stata precedentemente segnalata per ripristinare la perdita dell’espressione dell’interferone-alfa. La delezione che descriviamo indica che SARS-CoV-2 sta subendo profondi cambiamenti genomici.

È importante:

  • confermare la diffusione di questo particolare ceppo virale, e potenzialmente di ceppi con altre delezioni nella proteina nsp1, sia nella popolazione di soggetti asintomatici che paucisintomatici,
  • correlare questi cambiamenti in nsp1 con potenziali diminuzione della patogenicità virale.

 

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