Agroalimentare, Crif entra in Areté. Papa (ONB): “Nuovi opportunità per le speciali competenze dei Biologi”

Crif (Centrale Rischi Finanziari spa), azienda globale specializzata in business information e informazioni creditizie, è entrata nel capitale di Areté (con il 24,5%), società indipendente di ricerca, analisi e consulenza economica specializzata nei settori dell’agricoltura e del food (tra i propri clienti spiccano colossi del calibro di Barilla, Fabbri, Eridania e Granarolo). L’accordo è stato ufficializzato collateralmente attraverso un comunicato stampa dalle due realtà emiliane (la Crif, azienda leader in Europa nel settore, ha sede a Palazzo di Varignana, frazione del comune di Castel San Pietro Terme nella Città metropolitana di Bologna; Areté è ubicata a Bologna) nel quale viene evidenziato come l’aumento di capitale sia stato riservato alla realizzazione di un piano industriale quadriennale (al 2023), con obiettivi di crescita incentrati su servizi innovativi di analisi dei dati, coniugati con la consolidata e profonda conoscenza del settore agrifood che da sempre contraddistingue Areté. Tale accordo, come ci ha tenuto a commentare la dott.ssa Stefania Papa, consigliera dell’Ordine Nazionale dei Biologi di cui è delegata alla Sicurezza Alimentare oltre che delegata regionale per la Toscana e l’Umbria, è “funzionale alla crescita del settore agroalimentare venendo a gettare le basi per il varo di un vero e proprio polo agrifood“. “E’ grazie anche ad investimenti del genere che”, per la consigliera dell’ONB: “si aprono nuove sbocchi per le ‘speciali competenze dei biologi‘, nell’ottica di quelle ‘nuove frontiere‘ della Biologia che sempre più vanno prendendo forma nel comparto, appunto, dell’Agroalimentare”.