Parkinson, trovato il bersaglio per ridurre gli effetti collaterali delle terapie

Roma, 15 maggio 2020 (Agonb) – La collaborazione tra il Ceinge-Biotecnologie avanzate di Napoli, l’Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’ e lo Scripps Research Institute in Florida, ha scovato l’interruttore molecolare del cervello che scatena movimenti involontari (discinesie) nei malati di Parkinson sottoposti a trattamenti prolungati con levodopa: si tratta della proteina RasGRP1. I risultati, pubblicati su “Science Advances”, aiuteranno lo sviluppo di terapie innovative per ridurre questi disturbi. Gli esperimenti condotti dal team italo-americano dimostrano che il trattamento con levodopa comporta un aumento significativo della proteina RasGRP1 nella regione del cervello (striato dorsale) responsabile delle discinesie. Grazie a complesse metodologie di biologia molecolare e studio del comportamento, hanno dimostrato che lo spegnimento del gene RasGRP1 in modelli animali di Parkinson le riduca. Inoltre grazie ad analisi biochimiche di spettrometria di massa ad alta risoluzione hanno svelato l’esistenza di proteine bersaglio connesse all’aumento di RasGRP1. «Alla luce di questi nuovi studi preclinici – spiega Alessandro Usiello, responsabile del laboratorio di Neuroscienze Traslazionali presso il Ceinge e professore ordinario di Biochimica clinica dell’Università della Campania – ipotizziamo che la modulazione farmacologica della proteina RasGRP1 e dei suoi bersagli molecolari nello striato potrebbero rappresentare una nuova linea di ricerca volta allo studio di innovative terapie atte a ridurre gli effetti collaterali associati alla L-Dopa». (Agonb) Mmo 11:00.