Peste suina, Finanza sequestra 9,5 tonnellate di carne cinese. Papa (ONB): “Bene fiamme gialle, ma ora istituire task-force con Biologi per incentivare controlli alle frontiere”

E’ notizia dei giorni scorsi la scoperta, da parte della guardia di Finanza di Padova, di 9,5 tonnellate di carni di origine cinese in un magazzino all’ingrosso di alimentari. La carne è stata subito sequestrata e poi incenerita “per pericolo di contaminazione della peste suina africana (malattia che colpisce suini e cinghiali e non è trasmissibile agli esseri umani)” è stato spiegato dagli investigatori. Con le “fiamme gialle” sono entrati in azione anche gli specialisti del Servizio Veterinario e del Servizio igiene, alimenti e nutrizione (Sian).
“I fanali, come è giusto che sia in questa fase, sono tutti puntati sul Coronavirus ma non si deve sottovalutare il pericolo della peste suina. Ritengo fondamentale, in tal senso, l’istituzione di una ‘task force‘ al cui interno i biologi, pronti ad operare in team con i veterinari, potrebbero essere chiamati a svolgere un ruolo fondamentale” ha commentato la dott.ssa Stefania Papa, consigliera dell’Ordine Nazionale dei Biologi di cui è delegata alla Sicurezza Alimentare (oltre che delegata ONB per le regioni Umbria e Toscana).
Per la rappresentante dei Biologi, è in casi del genere, in particolar modo, che si rendono “necessari maggiori controlli alle frontiere operando in un ambito multidisciplinare e soprattutto diventa a dir poco doveroso l’obbligo di segnalare, in etichetta, l’origine anche delle carni suine”.
Nel “fare suo “il pensiero di Coldiretti” che invita a non sottovalutare la peste suina “una malattia virale contagiosa che colpisce suini e cinghiali” puntando l’indice “sull’obbligo dell’etichettatura d’origine” di cui si invoca “immediatamente il via libera sui derivati della carne suina per garantire la trasparenza e la rintracciabilità di fronte agli allarmi sanitari che si moltiplicano con la globalizzazione degli scambi”, la dott.ssa Papa ci ha tenuto a complimentarsi “con le forze dell’ordine tutte che hanno contribuito a far emergere questa frode in commercio oltre a rilevare le condizioni di degrado igienico sanitario fortemente impattanti sulla salute pubblica”. Questo, secondo la consigliera dell’ONB rappresenta “un esempio da cui evincere come la salute animale e quella ambientale abbiano un determinante impatto sugli uomini e come attenzionare la filiera con il coinvolgimento di tutte le professioni (sanitarie e non) coinvolte in tale compito di salvaguardia, sia determinante”.
“È altresì vero – ha sottolineato ancora la Papa – che biologi e veterinari ad oggi non abbiano ancora accesso alle scuole di specializzazione in Igiene e si faccia, pertanto, fatica a istruire e preparare un numero adeguato di risorse da coinvolgere, poi, nell’assetto pubblico del controllo ufficiale specifico in una materia votata, per ‘speciale competenza’ proprio a tali tipologie di professioni intellettuali”.
E’ paradossale, ha aggiunto la consigliera che “esimi colleghi biologi insegnino Igiene in queste scuole, un po’ in tutta Italia, operando nell’ambito della sicurezza alimentare, ambientale ed industriale e poi i biologi stessi non possano frequentarle”. Tutto ciò, ha concluso la Papa lanciando un appello alle istituzioni proposte “è paradossale. Come ONB siamo chiamati a lavorare molto affinché questo paradosso sia risolto, stante anche l’asse di congiunzione delle professioni sanitarie riunite“.