Salmonella e focolai di origine alimentare, Papa (ONB): “Controlli su filiera fondamentali, ma ora più che mai serve lavorare per multidisciplinarietà”

È la Salmonella la causa più comune dei focolai di origine alimentare nei paesi dell’Unione europea. Pensate, secondo i dati del report sulle tendenze e fonti di zoonosi pubblicato dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), nel 2018 quasi un focolaio su tre di origine alimentare nell’area Ue – dove i focolai segnalati sono stati 5.146 che hanno colpito 48.365 persone – è stato causato da Salmonella. In particolare, Slovacchia, Spagna e Polonia hanno rappresentato il 67% dei 1.581 focolai dovuti alla Salmonella. Tali focolai, secondo lo studio, sarebbero stati riconducibili principalmente al consumo di uova. La salmonellosi è stata la seconda infezione gastrointestinale più comunemente segnalata nell’uomo in Europa (con 91.857 casi segnalati), dopo la campilobatteriosi (246.571 casi).
“Il numero di focolai segnalati suggerisce che ci sia spazio per sensibilizzare i consumatori in quanto molte malattie di origine alimentare possono essere prevenute migliorando le misure igieniche durante la manipolazione e preparazione degli alimenti” ha commentato Marta Hugas, direttore scientifico EFSA. Ed è per questo che “diventa necessario creare sinergie affinché il controllo ufficiale, nonché le forme di autocontrollo nell’ambito della filiera alimentare, dal produttore al distributore, fino al consumatore, si rapportino sempre più su basi univoche pensando alle GMP come basi di prevenzione” ha detto la dott.ssa Stefania Papa, consigliera dell’Ordine nazionale dei Biologi (dove è delegata in materia di Sicurezza alimentare) e delegata regionale dell’ONB per la Toscana e l’Umbria.
Per la rappresentante dei Biologi: “occorre ispirarsi al principio di precauzione affinché si stilino piani di verifiche avveduti e rispondenti alle normative vigenti in materia”. Alla base di ciò, è sempre il pensiero della consigliera Papa, “risiede la conoscenza e la speciale competenza che si esplica in ambito multidisciplinare laddove Biologi, Veterinari, Geometri, Architetti ed Ingegneri hanno la possibilità di poter operare insieme, evitando così di progettare strutture e layout aziendali altrimenti poveri di quella conoscenza scientifica in materia che solo il lavoro in team può generare, attraverso la condivisione delle esperienze, come ampiamente espresso e documentato, tra l’altro, anche in occasione del primo focus group organizzato dalla Regione Toscana-IRPET e dagli ordini professionali lo scorso 17 dicembre a Firenze“.
Per la dott.ssa Papa diventa dunque “vitale, per non dire indispensabile, formare team di professionisti. Ed è questa, non a caso, una delle mission che la delegazione Toscana Umbria dell’ONB (prossima all’apertura in quel di Firenze) si è posta per il futuro”. Non solo in Toscana ed Umbria però. Perché, è il ragionamento della consigliera Papa: “il tutto va fatto in stretta condivisione con l’intero Consiglio dell’Ordine sull’intero territorio nazionale nei vari ambiti di vocazione della nostra meravigliosa professione”.