Gaetano Manfredi nuovo ministro dell’Università e Ricerca: è il rettore della “Federico II” di Napoli

Sarà Gaetano Manfredi il nuovo ministro dell’Università e della Ricerca, separato dal ministero dell’Istruzione dopo 20 anni (interrotti solo da una breve parentesi fra il 2006 e il 2008). Lo ha annunciato questa mattina, nella conferenza stampa di fine anno, a Villa Madama, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. L’attuale sottosegretaria Lucia Azzolina è stata invece nominata ministra della Scuola dopo le dimissioni di Lorenzo Fioramonti.

NASCE UN NUOVO MINISTERO
“Sembrano appartenenti alla stessa filiera, ma il comparto Scuola ed il comparto Università e Ricerca, hanno logiche ed esigenze molto diverse” ha spiegato il premier in conferenza stampa. “Ecco perché mi sono convinto che la cosa migliore per potenziare la nostra azione, sia quello di separarli con la creazione di un nuovo ministero dell’Università e della Ricerca” ha aggiunto.

E’ IL RETTORE DELLA FEDERICO II
Originario di Ottaviano (Napoli), dove è nato  il 4 gennaio del 1964, laureato in Ingegneria, Manfredi è autore o curatore di 9 libri, e ha curato oltre 400 lavori scientifici pubblicati su rivista o presentati a congressi nazionali ed internazionali. La “Tecnica delle costruzioni, ingegneria civile e rischio sismico” sono le sue specializzazioni. Dal 2014 guida l’università “Federico II” di Napoli (scadenza del secondo mandato nel 2020), e dal 1 ottobre 2015 (acclamato nel 2018 per un secondo mandato), è presidente della Conferenza dei Rettori delle Università italiane (C.R.U.I.)  nella cui veste si è sempre battuto a difesa dell’università e della ricerca.

UN PIANO STRAORDINARIO PER I RICERCATORI
“Abbiamo la necessità di rilanciare il comparto della Ricerca dell’Università” ha detto ancora Conte in conferenza stampa. Non è vero, ha sottolineato “che non abbiamo compiuto dei passi in avanti. Per la prima volta, infatti, abbiamo introdotto l’Agenzia nazionale per la ricerca, questa è una iniziativa strategica”. “Dobbiamo fare qualche sforzo in più, dobbiamo rilanciare un piano straordinario per i ricercatori” ha concluso il presidente del Consiglio.