L’obesità infantile si può combattere già con l’allattamento al seno

Roma, I mag. 2019 (Agonb) – Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, malgrado gli sforzi sinora fatti, in Europa la percentuale dei bambini obesi rimane alta ed è maggiore tra chi non è stato allattato al seno (16,8 per cento) rispetto a chi lo è stato (9,3 per cento).

I dati emergono da due studi presentanti nel corso dell’European Congress on Obesity, che si è concluso oggi a Glasgow (Regno Unito), effettuati con i dati della Childhood Obesity Surveillance Initiative (COSI) dell’OMS, a cui l’Istituto Superiore di Sanità partecipa con la sorveglianza OKkio alla SALUTE rappresentando l’Italia.

Il primo studio  ha rilevato tra i 21 paesi partecipanti (637 mila bimbi circa monitorati in tre raccolte dati) la presenza tra l’1 per cento in Svezia e Moldavia e il 5,5 per cento a Malta di bambini con obesità grave, cioè ad alto rischio di complicanze per la salute. La prevalenza di obesità severa, maggiore tra i maschi, varia significativamente da paese a paese e tocca le punte più alte nel Sud Europa.  In Italia, adottando le classificazioni OMS, la percentuale è pari a 4,3 per cento, con una tendenza alla diminuzione negli anni.

Il secondo studio  mostra che tra i bambini allattati al seno per almeno sei mesi ci sono meno obesi rispetto ai piccoli che sono stati allattati al seno per meno di sei mesi e rispetto a quelli che non lo sono stati affatto. In media il tasso di obesità tra i bimbi non allattati al seno è pari al 16,8 per cento, tra quelli allattati per meno di 6 mesi è del 13,2 per cento e tra coloro che invece hanno preso il latte della mamma più a lungo diminuisce a 9,3 per cento. Il fenomeno è stato osservato in 22 paesi che hanno partecipato alla quarta raccolta dati del COSI svoltasi tra il 2015 e il 2017 coinvolgendo più di 100 mila bambini. (Agonb) Ffr 13:00.