Insediamento del Comitato Tecnico Scientifico “Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia”

a cura di

Vincenzo De Blasi

 

Il 19 febbraio scorso, in Sicilia, l’Ordine Nazionale dei Biologi è stato protagonista dell’insediamento del Comitato Tecnico Scientifico dell’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia, del quale è parte attiva con un proprio referente.

Il sottoscritto è intervenuto in rappresentanza dell’Onb. Con me, i referenti delle Università Siciliane e dei vari Ordini Professionali della Sicilia, il Presidente della Regione Siciliana, Sebastiano Musumeci, il Commissario per il Dissesto Idrogeologico, Maurizio Croce, il Direttore del Dipartimento Acqua e Rifiuti, Salvo Cocina, nella qualità anche di Segretario Generale dell’Autorità di Bacino, e il consulente del Presidente Giuseppe Pollicino.

La riunione è iniziata con una panoramica sul passo storico avvenuto con la creazione dell’Autorità di Bacino, in ritardo di 29 anni rispetto ad altre Regioni. È stato sottolineato altresì il metodo seguito per la composizione del Comitato Tecnico Scientifico, che avrà un ruolo consultivo e di supporto all’Amministrazione regionale sui processi decisionali da avviare sulle tematiche di competenza dell’Autorità (piano di assesto idrogeologico, tutela delle risorse idriche, preservazione degli ecosistemi); un metodo, lontano da logiche politiche di appartenenza, che vedesse il coinvolgimento pieno e completo degli Ordini professionali e delle Istituzioni accademiche, vicino alle istanze del territorio e alle criticità presenti al livello idrografico.

Si è aperto successivamente un dibattito con l’intervento dei singoli componenti. Per quanto riguarda l’Ordine dei Biologi, ho evidenziato l’onore e l’orgoglio di vedere rappresentati i biologi all’interno di una istituzione così importante e che può concretamente dare il proprio contributo sugli aspetti precipui la professione, come il risanamento ambientale, la tutela delle risorse idriche e degli ecosistemi interessati.

Ho precisato inoltre che, a distanza di quasi 13 anni dall’emanazione del Piano di Tutela delle Acque in Sicilia, si è ulteriormente aggravato la stato di qualità dei corpi idrici superficiali, come peraltro evidenziato dall’ultimo aggiornamento del Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sicilia. Certamente la causa di ciò è da ricercare sia nel mancato adeguamento e potenziamento degli impianti di depurazione delle acque reflue ai nuovi dettami normativi europei (con un richiamo alle due procedure di infrazione comunitaria pendenti) sia nel mancato completamento delle reti fognarie di molti Comuni siciliani che scaricano i loro liquami nei corpi idrici senza alcun preventivo trattamento, sia nell’abusivismo di alcune realtà imprenditoriali e industriali che, prive di qualsiasi sensibilità ambientale, contribuiscono ulteriormente a deteriorare le nostre risorse idriche non depurando i reflui originati dalle loro attività.

I partecipanti hanno mostrato molto interesse proprio su quest’ultimo aspetto, chiedendo qualche chiarimento sul funzionamento degli impianti di depurazione e sugli effetti deleteri derivanti dall’arrivo di reflui non convenzionali di tipo industriale in un impianto di depurazione di tipo civile.

Ho concluso, infine, che il Comitato Tecnico può avere un ruolo chiave nel fornire alla Regione il supporto necessario non solo al superamento delle criticità esistenti, ma anche all’identificazione delle ulteriori problematiche non affrontate in maniera organica (catasto scarichi, identificazione fonti di contaminazione, impiantistica per il trattamento di reflui industriali, inquinanti emergenti come microplastiche ect.) e in quest’ottica l’Ordine dei Biologi è pronto a fare la sua parte.

Il prossimo incontro sarà convocato a breve, per esaminare il testo del Regolamento di funzionamento del Comitato Tecnico che sarà predisposto dal Dipartimento Acqua e Rifiuti e che ci sarà anticipato per una preventiva valutazione.