Biologi e sicurezza alimentare: dalla rete alla…tavola, la qualità del pesce è in cassaforte

La sicurezza alimentare prima di tutto. Perché chi acquista un “prodotto” come, ad esempio il pesce, sia poi certo della bontà di quel che porta a tavola. “Accertarsi di questo rientra anche tra i compiti dei biologi quali consulenti, interni o esterni, degli operatori del settore alimentare (OSA)” spiega la dott.ssa Stefania Papa, componente del Consiglio dell’Ordine dei Biologi (di cui è delegata nazionale alla Sicurezza alimentare), commentando le interviste che il dott. Silvio Borrello, direttore generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari presso il Ministero della Salute e la dott.ssa Gaetana Ferri, direttore generale della Direzione generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione presso lo stesso Ministero, hanno rilasciato ad Assoittica Italia.

“Concordo con il dottor Borrello quando, parlando dell’acquisto e della consumazione dei prodotti ittici, auspica che il consumatore diventi ‘parte attiva’ della filiera alimentare e condivido anche quel che afferma la dott.ssa  Ferri quando invita ad astenersi dall’acquisto di alimenti in assenza di informazioni certe su origine e provenienza” spiega la consigliera Papa. Tuttavia è, il suo ragionamento: “sarebbe bene estendere la riflessione all’anello mancante di tale filiera collegandolo al ruolo di monitoraggio che i biologi possono svolgere, nell’ambito della sicurezza alimentare e nutrizionale, insieme e in sintonia con gli operatori del settore alimentare (OSA) responsabili delle verifiche in autocontrollo in applicazione del metodo HACCP”.

Un ruolo, quello dei biologi, rilancia ancora la rappresentante dell’ONB  “quanto mai determinante affinché il consumatore finale possa effettivamente riconoscere il valore della qualità che mette a tavola, percepita ed apprezzata, consapevolmente, anche e soprattutto in termini di sicurezza”.


 

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