Nuovo studio conferma tossicità dell’alluminio come adiuvante nei vaccini anti influenzali e la necessità di non farne un additivo da utilizzare

L’influenza aviaria di origine H5 / H7 ha tutte le potenzialità per causare la prossima pandemia influenzale. La disponibilità di vaccini efficaci è, pertanto, una parte essenziale della preparazione pre-pandemica. Tuttavia, gli antigeni di superficie dell’influenza aviaria sono scarsamente immunogenici per l’uomo, il che richiede l’uso di adiuvanti per aumentare l’immunogenicità dei vaccini influenzali. I sali di alluminio sono adiuvanti approvati, sicuri e convenienti, ma la loro complementarità per i vaccini antinfluenzali rimane non verificata. Come rivela l’autorevole rivista “Nature”, è stata condotta una prima meta-analisi su questo problema. Lo studio ha valutato i vaccini H5N1 con adiuvante di alluminio rispetto a quelli privi confrontando nove studi randomizzati controllati (2006-2013, 22 confronti, 2.467 partecipanti in totale). La stima ponderata per il rapporto del tasso di sieroprotezione dopo una singola dose di vaccino H5N1 è 0,66 (IC 95%: 0,53-0,83) mediante saggio di inibizione dell’emoagglutinazione o 0,56 (IC 95%: 0,42 a 0,74) mediante neutralizzazione del titolo. La stima ponderata per il rapporto di rischio di dolore/dolorabilità nei siti di iniezione è 1,85 (IC 95%: 1,56-2,19). Il tasso di sieroprotezione significativamente inferiore dopo vaccini H5N1 con adiuvante dell’alluminio e il rischio significativamente più elevato di dolore nei siti di iniezione indicano che i sali di alluminio riducono l’immunogenicità ma aumentano la reattogenicità locale dei vaccini H5N1 pre-pandemici nell’uomo.

La meta-analisi dei dati disponibili riportati da studi randomizzati controllati su soggetti umani mostra che i sali di alluminio riducono, piuttosto che aumentare, l’immunogenicità dei vaccini influenzali pre-pandemici H5N1. Inoltre, i sali di alluminio aumentano la reattogenicità locale, con dolore / sensibilità nei siti di iniezione. Pertanto, i sali di alluminio non dovrebbero essere raccomandati come coadiuvanti per questi vaccini. Questa inaspettata, ma importante, scoperta evidenzia la limitazione dei modelli animali come terreno di prova per lo sviluppo di vaccini antinfluenzali pre-pandemici per l’uomo.