Ulteriore diffida, richiesta alla Fib di restituzione dei beni di proprietà dell’Onb giacenti in via Piramide Cestia

A seguito del diniego della Fondazione Italiana Biologi a restituire oggetti (microscopi e attrezzature scientifiche), suppellettili e arredi di proprietà dell’Ordine dei Biologi (come dalla lettera allegata alla presente comunicazione), il Consiglio dell’Onb è stato costretto a rinnovare la diffida alla Fib per ottenere quanto di sua proprietà.

Qui di seguito si riporta l’ultima nota inviata.

 

Si prende atto che, riscontrata la nota del presidente della Fib, dr. Ermanno Calcatelli, appena trasmessa via p.e.c., l’Onb conferma l’invito alla immediata restituzione di quanto asportato dai locali di viale Piramide Cestia, n. 1/C, di proprietà dell’Ordine Nazionale dei Biologi.

Si ricorda che la delibera n. 638 dell’ottobre 2016 (tutt’altro che “ben nota” a questo Ordine) è nulla, così come nulli sono tutti gli atti adottati dal Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Biologi, allora presieduto dal dr. Calcatelli, a partire dal 28 luglio 2016.

Non è un’opinione.

Lo ha definitivamente stabilito il Consiglio di Stato con la sentenza n. 2884/2017, ben nota.

A ogni buon conto, la nota della Fib conferma la ricorrenza di un preciso obbligo di restituzione dei beni mobili di cui si discute, trattandosi di beni di proprietà dell’Ordine.

Con un ragionamento difficile da seguire, infatti, nella nota si sostiene che:

– la sorte degli atti amministrativi posti a monte dei contratti di subentro nella locazione dei locali di viale Piramide Cestia n. 1/C, non avrebbe alcuna incidenza sull’efficacia di questi ultimi;

– i beni mobili di cui si discute sarebbero detenuti e utilizzati, pertanto, in forza di un titolo negoziale perfettamente valido ed efficace;

– gli uffici della Fondazione si sono semplicemente trasferiti in altra sede;

– “detti beni mobili hanno logicamente seguito detto trasferimento, essendo legittimamente posseduti e soprattutto custoditi dalla Fondazione medesima in forza degli atti di cui sopra”.

Al presidente della Fib, tuttavia, deve essere sfuggito che, a prescindere da ogni questione sull’efficacia dei predetti titoli negoziali, il loro oggetto è limitato al subentro nei locali di viale Piramide Cestia, n. 1/C e il conferimento degli arredi in essi presenti al momento del subentro era funzionale all’utilizzo di quei locali.

I beni in questione, in altri e più chiari termini, non sono mai stati donati alla Fondazione che, pertanto, assunta la decisione di abbandonare i locali di viale Piramide Cestia n. 1/C, non poteva (e non può) in nessun caso trattenerne gli arredi e quant’altro di proprietà dell’Ordine.

L’Ordine prende atto, in ogni caso, che è da ritenersi confermata la circostanza, dal dr. Calcatelli non smentita nella più volte citata nota, che la Fondazione, oltre agli arredi che erano stati inventariati a ottobre 2016, ha asportato anche i microscopici ottici, del valore di circa 15.000,00, acquistati dall’Ordine.

Poco comprensibile, inoltre, nell’economia della diffida alla restituzione dei beni asportati dalla Fondazione, è il riferimento al dr. Pietro Sapia, al quale la presente – così come le precedenti note – sono girate per conoscenza al fine di consentirgli di tutelare la sua onorabilità dalle gravi accuse che gli sono mosse.

Infine, con un certo rammarico si constata che la Fib non ha ritenuto di spendere una parola sul pregiudizio che questa vicenda determinerà ai colleghi biologi iscritti al secondo modulo, sessione 2, del terzo corso introduttivo di citologia cervico-vaginale.

Ciò posto, l’Ordine preannuncia che, nei prossimi giorni, denuncerà la vicenda alla competente Procura della Repubblica.

 

 

Leggi la risposta della Fib alle lettere di diffida inviate dall’ONB