Scuole di specializzazione per i biologi. Si esprime il Consiglio di Stato

Di seguito riportiamo un articolo a firma del dott. Alberto Spanò, membro dell’esecutivo nazionale del sindacato Anaao e Responsabile Nazionale Dirigenza Sanitaria, pubblicato sul sito dell’Associazione Medici Dirigenti il 16 marzo 2015. Nel testo si fa riferimento alla sentenza del Consiglio di Stato emessa l’11 marzo 2015 in merito alla garanzia di accesso alle scuole di specializzazione del settore medico e sanitario ai laureati magistrali biologi, chimici, fisici, farmacisti e psicologi.

 

Dopo l’esame dell’ulteriore istanza proposta da Anaao per ottenere l’ottemperanza alla Sentenza del Consiglio di Stato Sez.VI n.6073/13, il Consiglio stesso ha confermato, l’11 marzo u.s., l’esecuzione della Sentenza che prevede la garanzia di accesso alle scuole di specializzazione del settore medico e sanitario ai laureati magistrali biologi, chimici, fisici, farmacisti e psicologi, con l’attribuzione dei contratti di formazione già previsti per i laureati in medicina e chirurgia.

Poiché contestualmente, anche grazie al costante impegno dell’Anaao Assomed, il Ministero dell’Università ha quasi terminato la stesura degli ordinamenti didattici delle scuole ad accesso pluricategoriale, che fa seguito al decreto in pubblicazione delle specializzazioni mediche, si configura la concreta possibilità che venga affrontato il problema irrisolto delle borse di studio.

I Ministeri, dopo l’ennesimo pronunciamento della Magistratura Ammnistrativa, hanno infatti ormai chiaro che la questione è indifferibile, ma restano sul tappeto numerose questioni di oggettiva complessità.

E’ noto infatti che il riordino di cui sono state oggetto le Scuole di specialità mediche era finalizzato, attraverso la riduzione numerica e di durata, a recuperare risorse economiche per aumentare significativamente il numero dei contratti di formazione il cui numero , negli ultimi anni, si è drasticamente ridotto.

A fronte di questa operazione resta difficile comprendere come il Ministero dell’Economia potrà definire ulteriori risorse per l’accesso dei laureati magistrali delle categorie sanitarie, tra i quali dovranno essere ovviamente compresi veterinari ed odontoiatri, in una condizione permanente di risorse ridotte, senza con ciò rendere pressocchè inutile l’operazione di incremento costruita per le Scuole di medicina.

Il rischio reale è che i numeri previsti risultino inferiori alla programmazione dei fabbisogni, ma anche su questo versante le normative vigenti (D.Lgs 502/92 s.m.i.) sono molto chiare: spetta alle Regioni ed al Ministero della salute definire annualmente i reali fabbisogni delle diverse categorie del ruolo sanitario.

Non vorremmo trovarci di fronte ad una equazione impossibile, con l’obbligo da un lato di determinare i contratti in base ai fabbisogni, e la presenza dall’altro di risorse del tutto insufficienti a rendere soddisfatti i fabbisogni.

Si dovranno studiare accuratamente soluzioni compatibili, individuando comunque risorse fresche, tali da consentire di rispondere alle necessità, anche attraverso una rimodulazione accurata dei trattamenti, e di prevedere numeri di ingresso che garantiscano effettivamente il diritto alla formazione specialistica per tutte le categorie della dirigenza sanitaria.

 

Dott. Alberto Spanò

 

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