Why Not Eat Insects…?

“Why Not Eat Insects?” questo piccolo libretto uscito nel 1885 e scritto da Vincent M. Holt in epoca Vittoriana, sosteneva appassionatamente il valore calorico di un’alimentazione ricca di insetti…

Ricchi in proteine e poveri di grassi questi animali fanno già parte dell’alimentazione di alcune popolazioni, abitudine vista ancora con scetticismo in Europa.

Di fatto sono molteplici e diversificate le testimonianze dell’uso di insetti, pratica che affonda le radici nel passato. I dati storici, costituiti da testimonianze scritte anche se saltuarie, dimostrano come in diverse aree della terra l’utilizzo di insetti fosse una consuetudine, tant’è vero che già nel Levitico, tra le norme di purità rituale, compaiono gli insetti alati:

20 Vi sarà pure in abominio ogni insetto alato che cammina su quattro zampe;

21 Però, fra tutti gli insetti alati che camminano su quattro piedi, potete mangiare quelli che hanno le gambe sopra i piedi per saltare sulla terra;

22 Di questi potete mangiare: ogni specie di locuste, ogni specie di cavallette, ogni specie di grilli e ogni specie di acridi;

23 Ogni altro insetto alato che ha quattro zampe sarà un abominio per voi.

Ovviamente la trattazione dell’argomento dimostra come esso fosse di un certo interesse in quanto già praticato.

 

Si ricorda che insetti sono consumati ad esempio in un tipo di formaggio (come accade in alcune zone in cui permangono vecchie tradizioni alimentari) e accidentalmente in vari alimenti (crudi o cotti) soprattutto vegetali. Non si tratterebbe di “novelle cuisine” come si vorrebbe credere, ma invero di una riscoperta di antiche tradizioni ovvero come una globalizzazione di abitudini alimentari.

Di recente l’entomofagia ha catturato l’attenzione di media, cuochi, istituti di ricerca e industrie alimentari. Il concetto, o la “moda”, di nuovi prodotti alimentari sembra rappresentare attualmente un potente strumento, una forte spinta mediatica, per stabilire nuove norme e standard di produzione.

Gli insetti più comunemente consumati sono i coleotteri (31%), i bruchi (18%), gli imenotteri (14%) e gli ortotteri (13%) seguiti da altri ordini in percentuale diversa.

 

 

 

 

NEWS (183)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La FAO, con il programma “Edible Insects: future prospects for food and feed security” prende in considerazione le potenzialità nutrizionali ed alimentari di questi animali, senza dimenticare però che trattamento e conservazione devono seguire le stesse norme igienico-­sanitarie che seguono tutti gli altri alimenti e che quindi devono essere considerati tutti gli aspetti relativi alla sicurezza microbiologica, tossicità, presenza di composti inorganici, ecc.. Il tutto “condito” da una serie di benefici ambientali risultanti da un allevamento certamente non invasivo e con minor produzione di gas serra, ammoniaca e minor utilizzo di acqua e terra.

Naturalmente la mancanza di una legislazione definita e di linee guida rappresentano una barriera allo sviluppo industriale in questo settore.

In Europa attualmente è proibito inserire proteine derivate da insetti negli alimenti per gli animali, con unica eccezione di quello destinato a pesci, crostacei e molluschi. Vi sono molti aspetti che vanno analizzati e chiariti quali gli effetti sulla sicurezza alimentare, sui derivati quali uova, presenza di patogeni, inquinanti e metalli, ecc. in virtù del fatto anche, che entro il 2050 la produzione di carne e prodotti lattiero-­caseari raddoppierà, mentre quella da acquacoltura triplicherà.

Su richiesta della Commissione UE, entro luglio di quest’anno è atteso il parere dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) sui potenziali rischi associati alla produzione e al consumo di insetti per l’alimentazione umana. Nel corso del 2015 è previsto anche un regolamento europeo in materia.

L’argomento, insomma, merita di essere approfondito: sicuramente una sfida per la comunità scientifica che vedrà molte evoluzioni e forse nel prossimo futuro… anche delle soluzioni.

Aspettiamo con ansia!

 

 

Dr.ssa Elga Baviera

Componente della Commissione permanente di Studio dell’ONB “Igiene, Sicurezza e Qualità”

Esperta in Sicurezza degli Alimenti

 

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