Marche – Consuntivo del corso “Cooperazione attiva: la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio ambientale italiano”

IMG_20140324_173608Biologi impegnati in campo ambientale, fianco a fianco con il personale tecnico di Enti, Agenzie e Autorità di controllo. Se ne è parlato lo scorso 24 marzo presso l’Aula Azzurra della facoltà di Scienze dell’Università Politecnica delle Marche, nell’ambito del seminario “Cooperazione attiva: la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio ambientale italiano”.

Dopo i saluti di rito portati dalla Dr.ssa Stefania Linardelli, commissario della delegazione regionale Marche dell’Ordine Nazionale dei Biologi, è intervenuto il dr. Giovanni Misasi, consigliere del Consiglio Nazionale dei Biologi, che ha evidenziato il ruolo del professionista impegnato sia nella fase di valutazione di progetti, piani e interventi che hanno un impatto sull’ambiente (VAS, VIA), sia nel monitoraggio di impianti e infrastrutture. Il dr. Misasi ha infine posto l’attenzione sull’importanza di strumenti operativi-cooperativi a tutela dell’ambiente quali, ad esempio, il recente accordo stipulato  tra l’Ordine Nazionale dei Biologi e il Corpo Forestale dello Stato.
Sul solco della cooperazione tra biologi e forestali è poi intervenuta il Dirigente Superiore del Corpo Forestale dello Stato,  Dr.ssa Cinzia Clementina Gagliardi, attuale comandante regionale Marche, che ha posto l’accento sulle molteplici competenze – sia di IMG_20140324_163947natura prettamente amministrativa che più naturalistica – di questo corpo di polizia ambientale. E’ entrato più nel dettaglio il Dr. Simone Cecchini, Commissario Capo e responsabile del servizio CITES regionale, che ha illustrato alcune delle operazioni più significative condotte per stroncare il traffico illegale di specie animali e vegetali tutelate da convenzioni internazionali: in questi casi è determinante l’apporto dello specialista (botanico, zoologo, genetista) che apporta quella professionalità utile per chiudere positivamente indagini e procedimenti anche di natura penale.
L’intervento finale del dr. David Fiacchini ha spostato l’attenzione sul prezioso ruolo di “professionista-sentinella” svolto dal biologo che, in virtù delle proprie competenze specifiche e nell’ambito di attività di monitoraggio del territorio può (e deve) intervenire segnalando interventi e azioni che arrecano danni potenziali o reali a specie ed habitat misconosciuti dai più ma rigorosamente tutelati dalle vigenti normative nazionali ed europee, in primis la Direttiva 92/43/CEE (meglio conosciuta come Direttiva “Habitat”).
Al termine dell’incontro, cui hanno partecipato biologi, laureandi e studenti della facoltà di Scienze, non sono mancate domande e richieste di informazioni, a testimonianza dell’interesse per le tematiche relative alla salvaguardia dell’ambiente.

 

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