ECM: una realtà

E’ ormai ben noto come il 1° gennaio di quest’anno sia iniziata la cosiddetta "fase a regime" della formazione continua, istituzionalizzata nel nostro Paese dal D. Lgs. 30.12.1992, n. 502 e dal D. Lgs. 19.6.1999, n. 229.

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E’ ormai ben noto come il 1° gennaio di quest’anno sia iniziata la cosiddetta "fase a regime" della formazione continua, istituzionalizzata nel nostro Paese dal D. Lgs. 30.12.1992, n. 502 e dal D. Lgs. 19.6.1999, n. 229.
A partire da tale data, il sistema dell’E.C.M. è applicato a tutte le categorie professionali sanitarie (dipendenti, convenzionati e liberi professionisti).
Gli aggiornamenti più interessanti al riguardo vengono dalle decisioni assunte dalla Commissione Nazionale per la Formazione Continua nella propria seduta del 22 novembre u.s.
Innanzitutto, va precisato come il termine di inizio di cui sopra riguardi gli eventi formativi residenziali, mentre gli eventi formativi a distanza potranno prendere il via nel secondo semestre del corrente anno.
In particolare, sono stati poi definiti gli "obiettivi formativi di interesse nazionale", specificamente riportati nell’elenco di seguito allegato.
1) Gli obiettivi formativi di interesse nazionale per il quinquennio 2002/2006 sono i seguenti:

GRUPPO 1
Obiettivi nei quali, ad opinione della Commissione, tutte le categorie professionali, aree e discipline possono riconoscersi:

a) qualità assistenziale, relazionale e gestionale nei servizi sanitari;
b) etica e deontologia degli interventi assistenziali e socio assistenziali con riferimento all’umanizzazione delle cure, alla tutela del segreto professionale e alla privacy;
c) sistemi di valutazione, verifica e miglioramento degli interventi preventivi diagnostici, clinici e terapeutici e di misurazione dell’efficacia, compresi i sistemi di valutazione, verifica e miglioramento dell’efficienza e appropriatezza delle prestazioni nei livelli di assistenza;
d) formazione interdisciplinare finalizzata allo sviluppo dell’integrazione di attività assistenziali e socio-assistenziali;
e) promozione della qualità della vita e della qualità e sicurezza dell’ambiente di vita e di lavoro;
f) miglioramento degli stili di vita per la salute;
g) miglioramento dell’interazione tra salute ed ambiente e tra salute ed alimentazione;
h) tutela degli aspetti assistenziali e socio-assistenziali, compresi quelli psicologici, delle fasce deboli;
i) promozione di una comunicazione corretta ed efficace;
j) apprendimento e miglioramento dell’inglese scientifico;
k) consenso informato;
l) gestione del rischio biologico, chimico e fisico anche con riferimento alla legge 626;
m) implementazione dell’introduzione della medicina basata sulle prove di efficacia nella pratica assistenziale;
n) sistema informativo sanitario e suo utilizzo per valutazioni epidemiologiche;
o) formazione multiprofessionale per la cooperazione alla definizione del progetto riabilitativo applicato alle diverse aree della disabilità;
p) cultura gestionale;
q) educazione sanitaria;
r) bioetica in medicina;
s) organizzazione dipartimentale.
GRUPPO 2
Obiettivi nei quali, ad opinione della Commissione, specifiche categorie professionali, aree e discipline possono riconoscersi:

a) miglioramento delle conoscenze e delle competenze professionali per le principali cause di malattia, con particolare riferimento alle patologie cardiovascolari, neoplastiche e geriatriche;
b) interventi di formazione nel campo delle emergenze-urgenze;
c) formazione in campo socio-assistenziale e per l’implementazione dell’assistenza domiciliare integrata;
d) tutela della salute della donna e del bambino e delle patologie neonatali;
e) basi molecolari e genetiche delle malattie e strategie terapeutiche correlate;
f) formazione finalizzata all’utilizzo ed all’implementazione delle linee guida e dei percorsi diagnostico-terapeutici;
g) promozione della cultura della donazione e formazione interdisciplinare in materia di trapianti d’organo;
h) clinica e diagnostica delle malattie infettive emergenti e riemergenti: patologie d’importazione;
i) farmacoepidemiologia, farmacoeconomia e farmacovigilanza;
j) controllo delle infezioni nosocomiali;
k) innovazione tecnologica: valutazione, miglioramento dei processi di gestione delle tecnologie biomediche e dei dispositivi medici;
l) sicurezza degli alimenti;
m) sviluppo delle attività e degli interventi di sanità pubblica veterinaria, con particolare riferimento all’igiene degli allevamenti e delle produzioni animali, alla sanità animale ed all’igiene dei prodotti di origine animale;
n) disturbi del comportamento alimentare e malattie metaboliche;
o) implementazione della sicurezza nella produzione, distribuzione ed utilizzo del sangue e degli emoderivati;
p) percorsi diagnostico-terapeutici nella pratica della medicina generale;
q) progettazione ed utilizzo della ricerca clinica ed epidemiologica in medicina generale e pediatria di libera scelta;
r) telemedicina;
s) innovazione tecnologica e implementazione delle abilità e manualità nella pratica della medicina generale e della pediatria di libera scelta;
t) formazione manageriale in medicina generale e pediatria di libera scelta;
u) aggiornamento professionale nell’esercizio della attività psicologica e psicoterapeutica;
v) aggiornamento delle procedure e attività professionali per le professioni sanitarie non mediche;
w) percorsi assistenziali: integrazione tra ospedalizzazione, assistenza specialistica, assistenza domiciliare integrata;
x) utilizzo delle tecnologie radianti a fini preventivi, diagnostici e terapeutici;
y) ottimizzazione dell’impiego delle terapie termali nell’ambito delle prestazioni del SSN;
z) valutazione dei fondamenti scientifici e dell’efficacia delle medicine alternative o non convenzionali;
z bis) prevenzione, diagnosi e terapia delle malattie odontostomatologiche e maxillo-facciali.
La Commissione ha comunque previsto di effettuare una revisione di tali obiettivi in relazione a quanto verrà stabilito dal Piano Sanitario Nazionale 2001/2003, e dal successivo Piano Sanitario 2004/2006.
Tale revisione avrà luogo entro 60 giorni dalla pubblicazione dei predetti Piani Sanitari sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
Modificando poi l’orientamento precedente riguardante l’ammontare annuale dei crediti da conseguire da parte degli interessati, la Commissione ha deliberato di prevedere una programmazione articolata in cinque anni (in luogo dei tre anni a suo tempo stabiliti).
I crediti per il primo quinquennio sono stati fissati in complessivi 150, con un obbligo progressivo di crediti da 10 per il primo anno, fino a 50 per il quinto anno (vedi schema seguente).

CREDITI FORMATIVI

Ammontare crediti:
I crediti per il primo quinquennio sono stabiliti in complessivi 150 con un obbligo progressivo di crediti da 10 per il primo anno fino a 50 per il quinto anno (10-20-30-40-50), con un minimo annuale di almeno il doppio del debito formativo previsto per l’anno.
Fermo restando che, a partire dal 2007, anche per uniformarsi ai criteri internazionali, il numero dei crediti da acquisire da parte del singolo operatore è di 150 in tre anni, i crediti acquisibili annualmente nel programma quinquennale ECM sono così definiti:
2002: crediti 10 (per un impegno temporale di 8/10 ore di formazioni residenziale: 1/2 giorni di e.c.m.);
2003: crediti 20 (per un impegno temporale di 15/24 ore di formazione residenziale: 2/3 giorni di e.c.m.);
2004: crediti 30 (per un impegno temporale di 25/35 ore di formazione residenziale: 3/4 giorni di e.c.m.);
2005: crediti 40 (per un impegno temporale di 30/45 ore di formazione residenziale: 4/6 giorni di e.c.m.);
2006: crediti 50 (per un impegno temporale di 38/62 ore di formazione residenziale; 6/8 giorni di e.c.m.).

Ripartizione dei crediti:
La ripartizione dei crediti fra le varie attività è stabilita come segue: almeno il 60% del debito formativo deve essere soddisfatto con attività di formazione riferite agli obiettivi nazionali e regionali; il restante 40% attraverso percorsi formativi autogestiti.

Crediti e obiettivi formativi:
Gli eventi coerenti con gli obiettivi formativi di interesse nazionale e regionale, dopo il primo biennio, avranno – in sede di conversione del punteggio in crediti – una maggiorazione percentuale non inferiore al 30%.

Una valutazione particolare è prevista per chi esplichi attività di docenza nelle attività formative residenziali o di tutoraggio nelle attività formative a distanza di E.C.M.: tali attività consentono infatti la acquisizione di un numero di crediti pari a 2 per ogni ora effettiva espletata.

Si ricorda che, secondo quanto stabilito dalle normative sulle quali si fonda la E.C.M., la formazione è a carico dei soggetti interessati.
La Commissione ha altresì stabilito la misura del contributo degli organizzatori di eventi formativi alle spese di accreditamento: tale contributo è compresa tra un minimo di 258,23 Euro ed un massimo di 774,69 Euro.

L’Ordine Nazionale dei Biologi, nel suo ruolo di organizzatore di eventi di formazione continua (già registratosi come tale in occasione del Congresso Internazionale dello scorso ottobre), ha previsto di procedere alla realizzazione di una serie di manifestazioni, con le quali sarà possibile acquisire i crediti formativi necessari da parte dei Colleghi interessati.
Oltre al Congresso Internazionale che si terrà nel corrente anno, e di cui nel prossimo numero di "Biologi Italiani" verrà pubblicato un programma preliminare, sono in fase di organizzazione altre manifestazioni, di cui questa rivista fornirà il dettaglio, che svilupperanno, nell’ambito degli obiettivi formativi stabiliti dalla Commissione Nazionale per la Formazione Continua, soprattutto le tematiche di più specifico interesse professionale per la nostra categoria.
Si ricorda che, in osservanza a quanto stabilito dalle disposizioni in precedenza richiamate, le manifestazioni di cui sopra saranno organizzate a partire dal prossimo mese di aprile, per consentire di porre in atto, nei termini di tempo previsti dalla Commissione, le procedure necessarie per ottenere l’accreditamento delle medesime.